Scopri il nostro ingrediente segreto e porta in tavola la pasta #gustoLiguori.
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Gragnano, città racchiusa tra le montagne e il mare, è un territorio unico per le sue condizioni pedoclimatiche e per il tradizionale processo di lavorazione della pasta, unico al mondo per storia e valore culturale.
La città è atavicamente devota al mondo del grano e gli abitanti di questa zona sono sempre stati abili lavoratori di questa materia prima.
L’etimologia della parola Gragnano rende onore a questa nobile arte; il suo nome si deve ad un “praedium graniium”, ovvero un fondo agricolo in cui la Gens Grania, di origine romana, si dedicava alla lavorazione del grano e alla produzione del pane. Successivamente questo podere diede vita ad un vero e proprio centro urbano, denominato “Granianum” e staccato dall’antica città di Stabiae.
Andando avanti nei secoli, la città non ha mai perso il legame atavico con l’arte bianca. Successivamente, infatti, tra il 1266 ed il 1272, per aumentare la produzione di pasta, fu data la concessione di costruzione di alcuni mulini, in una valle, lungo una mulattiera che congiungeva Castellammare di Stabia con Amalfi, denominata Valle dei Mulini.
Tali mulini (caratterizzati per la presenza di ruote verticali e non orizzontali, dato il flusso non costante del fiume) sfruttavano le acque del torrente Vernotico, alimentato dalle sorgenti della Forma per sostenere la produzione di pasta.
Nel tempo le piccole botteghe divennero vere e proprie industrie e nel decennio che precedette l’Unità d’Italia, l’economia di Gragnano si reggeva quasi esclusivamente sui circa cento pastifici esistenti in cui si producevano quotidianamente circa mille quintali di maccheroni.
Prima dell’avvento delle moderne tecnologie, l’essiccazione della pasta avveniva all’aria aperta, beneficiando del caldo sole e della brezza proveniente dal mare.
Successivamente, si decise addirittura di intervenire sulla topografia di Gragnano, modificando le strade della città e l’orientamento dei palazzi, per permettere una migliore essiccazione all’aria aperta, affinché la pasta potesse godere al massimo della luce e del calore del sole a ogni ora del giorno.
Gli architetti ridisegnarono infatti la “strada dei maccheroni”, per evitare che i palazzi ostacolassero le delicate fasi della lavorazione e crearono delle vere e proprie gallerie del vento, per permettere un ottimo passaggio dei flussi di aria.
A tutela del prodotto viene fondato, nel 2003, il Consorzio di Tutela della Pasta di Gragnano IGP, di cui il Pastificio Liguori è socio fondatore.
Oggi la Pasta di Gragnano, oltre ad essere un prodotto di eccellenza è anche un importante elemento di congiunzione con il passato, testimonianza di una eredità antica dal fortissimo valore storico-culturale.
Tale importanza è stata riconosciuta con il conferimento della prestigiosa Certificazione I.G.P. (Indicazione Geografica Protetta).
La Pasta di Gragnano è l’unica pasta secca di semola di grano duro al mondo ad aver ottenuto tale certificazione che tutela il consumatore da contraffazioni ed abusi, certificando degli standard ben precisi per quanto riguarda le caratteristiche chimico-fisiche e organolettiche del prodotto, garantendo inoltre il rigoroso rispetto del processo produttivo nonché il legame con il territorio.
