Perché siamo da due secoli “il primo”

La storia della città di Gragnano è da sempre intrecciata a quella della pasta. In questo rapporto lungo secoli incontriamo a fine ‘700 il Pastificio Liguori che diventa quasi il simbolo della buona pasta prodotta a Gragnano e della sua ricca e affascinante tradizione.

Il 16 Agosto del 1795 il Consiglio della Municipalità di Gragnano concede a Gaetano Liguori di poter fabbricare e vendere maccheroni di buona qualità con l’obbligo di tenere aperto un punto vendita per il comodo dei cittadini. Si trattava di una produzione artigianale non ancora meccanizzata. La concessione era a titolo oneroso di 60 ducati, da versarsi nelle casse comunali, ma dava però diritto a multare direttamente coloro che praticavano l’arte del maccaronaro abusivamente.

Il Consiglio della Municipalità ai primi dell’800 liberalizza per tutti i gragnanesi la possibilità di fabbricare pasta, stante la crisi di altri settori produttivi come la fabbricazione dei panni e la distruzione dell’attività della seta, a seguito di una epidemia che colpì i bachi. Un altro pilastro dell’economia di Gragnano era rappresentato fin dal XIII secolo dalla molitura dei cereali, con numerosi mulini che utilizzavano la forza dell’acqua sorgiva del bacino dei Monti Lattari. I Gragnanesi quindi conoscevano bene le varie semole e farine, e sceglievano le più adatte ad offrire una pasta di qualità.

Documenti tramandati dalla famiglia Liguori identificano nel 1820 la fondazione di una fabbrica di maccheroni. Nel ‘900 il pastificio Liguori ha infatti abbinato il suo nome a questo anno di fondazione. Il 12 Luglio del 1845, tra le personalità che accolgono il re borbonico Ferdinando II in visita alla città, troviamo Giuseppe Liguori. Dopo aver visitato Gragnano e ascoltata una messa solenne nella chiesa monumentale del del Corpus Domini, il re visita i pastifici e assaggia la pasta. Ne resta entusiasta e concede al pastificio Liguori di Gragnano il privilegio di fornire la pasta per la residenza reale di Quisisana, dove trascorreva le vacanze estive con tutta la sua corte. Durante quella giornata il re passeggiò accompagnato da 40 cavalieri lungo il Corso Sancho, attuale via Roma, appena trasformato per permettere l’essiccazione all’aperto della pasta. La fabbrica di pasta lunga dei Liguori era proprio al centro di quella strada, perfettamente allineata all’asse Est-Ovest per sfruttare al massimo le brezze che arrivavano dal mare (situato ad appena 3 Chilometri) e dai monti Lattari, brezze che si alternavano durante il giorno, permettendo di asciugare lentamente la pasta.