Immagine spaghetto con le vongole ricetta Pasta Liguori

Spaghetti con le vongole

Immagine spaghetto con le vongole ricetta Pasta Liguori

Spaghetti con le vongole

Un piatto che ha fatto scuola, un grande classico della cucina italiana che, spesso, fa da banco di prova per testare la bravura degli chef. L’Italia, il sud soprattutto, tiene a questo piatto come un simbolo della tradizione, cultura e folklore tutto italiano. C’è chi lo preferisce bianco chi leggermente rosso, chi preferisce il pepe chi il peperoncino. Poi c’è la disputa riguardo l’aggiunta di vino bianco e l’ammollo. Addirittura c’è chi dice “Spaghetti a vongole” o “Spaghetti alle vongole” e via dicendo. Una cosa è certa: la semplicità e la bontà di questo primo piatto che il mondo ci invidia.

Immagine spaghetto con le vongole - Pasta Liguori

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Il consiglio di Liguori

Sgusciare le vongole e tenerle a parte. Scolare la pasta al dente e far saltare in padella con un mestolo d’acqua di cottura, poi unire le vongole e impiattare.

Preparalo anche con

 

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Come prima cosa lasciar spurgare le vongole in acqua per 12 ore. Mettere l’acqua sul fuoco e intanto preparare il condimento. In un tegame basso e capiente far rosolare l’olio con l’aglio leggermente schiacciato; quando l’aglio imbiondisce unire il peperoncino fresco e il prezzemolo tritato. Quando l’acqua arriva a bollore lessare la pasta per 10 minuti.

Nel frattempo eliminare l’aglio e aggiungere le vongole, un mestolo d’acqua della pasta e far evaporare, dopodiché abbassare la fiamma, coprire e far cuocere per 1 minuto. Scolare la pasta, unirla al condimento e farla saltare in padella per 1 minuto. Servire con una spolverata di prezzemolo fresco.


Il nuovo pack ecosostenibile di Pasta Liguori

Il nuovo pack ecosostenibile di Pasta Liguori

Pastificio Liguori cambia look e lo fa non solo in un'ottica di restyling e riposizionamento del brand ma soprattutto in virtù di un impegno verso la sostenibilità e l'eco compatibilità.

In un momento storico in cui il rispetto della natura è un tema scottante, la priorità di ogni grande azienda è proprio quella di realizzare prodotti riciclabili, compostabili ed eco compatibili e sviluppare sistemi di produzione che riducano l'impatto sull'ambiente.

Liguori manifesta la sua attenzione alla tematica ambientale in primis rispettando i cicli di produzione e lavorazione del grano duro italiano che impiega per la realizzazione della pasta. L'impegno dell'azienda si concretizza anche attraverso uno sviluppo ecosostenibile che riduce le emissioni di CO2 e, soprattutto, con la realizzazione di un pack in carta riciclabile certificata Aticelca 501 e imballi riciclabili con certificazione FSC.

Pasta Liguori: bella, buona e amica della natura.


Linguine ai gamberoni

Linguine ai gamberoni

Le linguine, pasta di origine ligure, nascono per accompagnare il pesto. Grazie alla loro particolare forma, schiacciata, simile ad una lingua appunto, in Campania sono state sempre apprezzate con i sughi di pesce e crostacei, perché raccolgono il condimento e lo esaltano al meglio. Le linguine ai gamberoni rappresentano una sintesi perfetta dei sapori del sud: pasta e mare si fondono per regalare al palato un’esperienza di gusto indimenticabile.

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Puliamo i gamberoni: priviamoli di testa, coda e carapace, tagliamoli a pezzetti e mettiamoli da parte, lasciandone 4 interi per l’impiattamento. In una padella capiente facciamo scaldare l’olio con lo spicchio d’aglio in camicia, il peperoncino e il prezzemolo, lasciamo soffriggere, eliminiamo l’aglio e aggiungiamo i pomodorini lavati e tagliati a metà. Facciamo appassire leggermente i pomodorini, schiacciamoli con una forchetta e aggiungiamo i gamberoni sia quelli tagliati che quelli interi, lasciamo insaporire,

regoliamo di sale, sfumiamo con il vino bianco per qualche minuto a fiamma media e senza coperchio e una volta evaporato il vino spegniamo la fiamma. Cuociamo la pasta in abbondante acqua salata, la scoliamo al dente (circa 10 min di cottura) e la mettiamo nella pentola insieme al sugo di gamberoni e poca acqua di cottura, accendiamo la fiamma e rigiriamo per qualche istante, serviamo nei piatti le nostre linguine con gamberoni e guarniamo con un po’ di prezzemolo tritato.

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Il consiglio di Liguori

Per un piatto dal sapore di mare ancora più ricco potete preparare un brodetto con teste e code di gamberi e unirlo al sugo in cottura. Se non amate le linguine questo piatto può essere preparato ugualmente anche con spaghetti alla chitarra o classici, magari riducendo leggermente il sugo per evitare che sia troppo liquido e non si attacchi alla pasta.

Preparalo anche con

 


Perché siamo da due secoli "il primo"

Perché siamo da due secoli "il primo"

La storia della città di Gragnano è da sempre intrecciata a quella della pasta. In questo rapporto lungo secoli incontriamo a fine '700 il Pastificio Liguori che diventa quasi il simbolo della buona pasta prodotta a Gragnano e della sua ricca e affascinante tradizione.

Il 16 Agosto del 1795 il Consiglio della Municipalità di Gragnano concede a Gaetano Liguori di poter fabbricare e vendere maccheroni di buona qualità con l’obbligo di tenere aperto un punto vendita per il comodo dei cittadini. Si trattava di una produzione artigianale non ancora meccanizzata. La concessione era a titolo oneroso di 60 ducati, da versarsi nelle casse comunali, ma dava però diritto a multare direttamente coloro che praticavano l’arte del maccaronaro abusivamente.

Il Consiglio della Municipalità ai primi dell'800 liberalizza per tutti i gragnanesi la possibilità di fabbricare pasta, stante la crisi di altri settori produttivi come la fabbricazione dei panni e la distruzione dell’attività della seta, a seguito di una epidemia che colpì i bachi. Un altro pilastro dell’economia di Gragnano era rappresentato fin dal XIII secolo dalla molitura dei cereali, con numerosi mulini che utilizzavano la forza dell’acqua sorgiva del bacino dei Monti Lattari. I Gragnanesi quindi conoscevano bene le varie semole e farine, e sceglievano le più adatte ad offrire una pasta di qualità.

Documenti tramandati dalla famiglia Liguori identificano nel 1820 la fondazione di una fabbrica di maccheroni. Nel ‘900 il pastificio Liguori ha infatti abbinato il suo nome a questo anno di fondazione. Il 12 Luglio del 1845, tra le personalità che accolgono il re borbonico Ferdinando II in visita alla città, troviamo Giuseppe Liguori. Dopo aver visitato Gragnano e ascoltata una messa solenne nella chiesa monumentale del del Corpus Domini, il re visita i pastifici e assaggia la pasta. Ne resta entusiasta e concede al pastificio Liguori di Gragnano il privilegio di fornire la pasta per la residenza reale di Quisisana, dove trascorreva le vacanze estive con tutta la sua corte. Durante quella giornata il re passeggiò accompagnato da 40 cavalieri lungo il Corso Sancho, attuale via Roma, appena trasformato per permettere l’essiccazione all’aperto della pasta. La fabbrica di pasta lunga dei Liguori era proprio al centro di quella strada, perfettamente allineata all’asse Est-Ovest per sfruttare al massimo le brezze che arrivavano dal mare (situato ad appena 3 Chilometri) e dai monti Lattari, brezze che si alternavano durante il giorno, permettendo di asciugare lentamente la pasta.


Fusilli con peperoni rossi

Fusilli ai peperoni

Questo formato di pasta tipica dell’Italia meridionale dall’inconfondibile forma elicoidale si presta bene per sughi di carne e verdure ed è molto gustoso nei piatti freddi. L’accoppiata fusilli e sugo ai peperoni, poi,  fa immediatamente estate! Un piatto veloce, semplice e gustoso perfetto dopo una giornata in spiaggia. Vediamo come si prepara.

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Lavate i peperoni, privateli della parte interna e tagliateli a cubetti. Tritate ora la cipolla e schiacciate un aglio in camicia. Soffriggete in padella calda l’olio, la cipolla e lo spicchio d’aglio. Fate dorare, eliminate l’aglio e aggiungete i peperoni, salate, pepate e fate cuocere per circa 15 minuti, col coperchio, fin quando il peperone non si insaporisce ma resta croccante. Aggiungete i pomodorini tagliati a cubetti (preferibilmente corbarini o ciliegini) e cuocete per altri 10 minuti mescolando. Intanto cuocete i fusilli in acqua bollente salata per 10 minuti, scolateli e saltateli in padella per 1 minuto col condimento.

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Il consiglio di Liguori

I Fusilli n. 31 tengono perfettamente la cottura e bastano 10 minuti per avere un piatto di pasta al dente. Se però preferite che questo piatto risulti più cremoso, colate la pasta un minuto prima, versate un cucchiaio di acqua di cottura in padella e fate risottare per due minuti i fusilli. Per completare guarnite con prezzemolo fresco e pepe nero macinato al momento.

Preparalo anche con